A Miss Italia Maison Celestino veste il sogno della più bella

A Miss Italia Maison Celestino veste il sogno della più bella

Honorè de Balzac, padre del romanzo francese,  nel “Trattato della vita elegante”, scriveva: L’abbigliamento è  una scienza, un’arte, un’abitudine, un sentimento.

Era il 1830 , il periodo della post rivoluzione francese  e lo scrittore affidava ai concetti di  bellezza ed eleganza, il  forte anelito alla libertà,  l’inno alla stile, fissandone i principi nell’hagakure  della classe.

Elementi ripresi oggi dalla storica Maison Celestino per il “Quadro dive”, dedicato agli anni Cinquanta e Sessanta in occasione della serata finale di Miss Italia 2018. Tra stupore e ammirazione le preziose creazioni animate da speciali coreografie d’epoca “Paparazzi  attorno alle divine”, hanno consentito alle Miss finaliste di svelare il fascino, il glamour e la sensualità di  intramontabili miti.

Ed ecco un’ammaliante Brigitte Bardot, interpretata da Nicole Ceretta, fare capolino, con la sua femminilità capricciosa e sensuale, maliziosa e languida, sulle note di Everybody loves my baby. E’ una irresistibile performance esaltata da una  blusa realizzata su  fili in oro  e seta, attillati pantaloni stile capri , il  famigerato decolleté, divenuto, nel tempo Decollete Bardot  e la  iconica pettinatura, la cosiddetta chouchroute, sostenuta da sguardo misterioso e penetrante, marcato da eyeliner. A seguire Chiara Bordi, terza a salire  sul podio. E’ la divina Grace Kelly, attrice statunitense e Principessa consorte di Ranieri III di Monaco. True love di High Society ha introdotto le atmosfere dell’indimenticabile Caccia al ladro di Hitchok in cui la divina ha svolto il ruolo di attrice protagonista insieme a Cary Grant. Tessuti da sogno accompagnati da linee raffinate, scollatura all’americana su abito con sopragonna nelle tonalità cangianti del blu, hanno aumentato il fascino della Miss coraggiosa che, in questa edizione del Concorso, ha trasformato la diversità in valore.

Ha portato fortuna a Carlotta Maggiorana, che da lì a poco sarebbe divenuta la più bella d’ Italia per il 2018, l’abito rosso realizzato in onore di Sophia Loren ripresa dalle scene di Matrimonio all’italiana, il celebre film diretto nel 1964 da Vittorio De Sica ed interpretato dall’attrice insieme a Marcello Mastroianni. Sulle note di Mambo Bacan ha fatto irruzione sulla scena interpretando l’irresistibile attrice. La creazione, esaltata da scollatura  sensuale e manica corta, ha sostenuto il ricordo di una diva dal fascino tuttora sfavillante, blasonato da  due Premi Oscar nell’ambito di una fortunata carriera diretta da registi come Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Ettore Scola, Dino Risi, Charlie Chaplin, Sidney Lumet, George Cukor, Michael Curt..

Un attimo di silenzio ed ecco…, con le musiche di Moon river, l’intramontabile ricordo dell’attrice britannica Audrey Hepburn. E’ Antonella  Fragasso ad interpretarlo, indossando  l’abito icona ispirato al celebre film del 1961 Colazione da Tiffany ,tratto dall’omonimo romanzo di Truman Capote, diretto dal regista Blake Edwards. Si svela il fascino della donna divenuta emblema di classe ed eleganza, nel tempo e nel mondo. Le linee sobrie di un raffinato tubino  nero ingentilito da bracciali in tessuto prezioso a far da pendant con l’omonima collana esaltano l’irresistibile creazione su seta con il toro cozzante realizzato in trama, sigillo di  Casa Celestino. Siamo immersi nel sogno. Arriva il Gran finale.

E’ appuntamento con la seduzione, l’omaggio a Marylin Monroe, accompagnato dalle musiche di Diamonds are a girl best friends. La irresistibile mise e’ ispirata al celebre film del 1955 di  Billy Wilder, Quando la moglie è in vacanza. Lo interpreta la straordinaria Fiorenza D’Antonio, seconda classificata al concorso di bellezza.

E’ Il trionfo del bianco e del plissè artigianale, capriccioso e svolazzante al  primo soffio di vento. E’ ingenuità,  languida tenerezza o un tocco di malizia a far rivivere lo charme della diva dai capelli color  platino? La Maison Celestino ha affidato alla morbida impalbabilità di filati in  seta, la struggente  malinconia di un sogno imbevuto dalle fragranze dell’inimitabile Chanel N.5.

Ed è un quadro riuscito, con le atmosfere dell’indimenticabile periodo propedeutico al benessere ed al boom economico, in cui si riesaltano i codici dello stile e si affida alle dive del grande schermo il ruolo di icona di una femminilità piena, talora trasgressiva, mai irriverente. Era di moda, in quegli anni, il contrasto tra la candy girl e la femme fatale.

Ben lo sapeva Maria Sabato, la celebre costumista, che  ha realizzato un’intesa perfetta con l’Ufficio stile di Celestino, guidato dalla stilista Flavia Pulignano. Assai compiaciutio nelle riprese, l’Avv. Enzo Larocca, alla giuridica  cabina di regia del Concorso di bellezza , a latere della smagliante patron Patrizia Mirigliani che ha trasformato il progetto del Padre Enzo in un appuntamento istituzionale con la bellezza, l’eleganza ed il bon ton, in voga in Italia da quasi ottant’anni.

Un salto all’indietro nella storia, a Rossano, nel ricordo di Eugenio Celestino. La foto storica di Ava Gardner, tratta dagli archivi della Maison, occupa il maxi schermo. Con grazia, appare  in cima alle scale Diletta Leotta, conduttrice, insieme a Francesco Facchinetti della serata finale del concorso, con l’abito ispirato alla storica creazione della Maison, in un trionfo di rose rosse e foglie verdi  realizzate in trama su fili di seta, plasticamente adagiate nel bianco ottico di una mise chiusa da frange interamente annodate a mano, mettono in risalto la perfetta silhouette della giovane ed affascinante conduttrice. E’ un omaggio all’Italia, al tricolore, all’identità ammirata ed apprezzata nel mondo. “E’ un onore, per me indossare l’abito che la sartoria della Maison aveva realizzato per Ava Gardner”, dice  a chiare note Diletta Leotta, con emozione sincera. Un bagliore di luce illumina lo sguardo di  Caterina Celestino. Insieme al Presidente Filippo esprimono compiacimento ed orgoglio. E’ chiara la consapevolezza di avere fatto vivere, ancora una volta, una fiaba ed un sogno.

Antonella Freno